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SAMT Blog

Settori azionari e forza relativa: un'analisi con i dati mensili

09. September 2023, by Mario V. Guffanti
Technical Analysis,  Italian

L'analisi della forza relativa sui mercati azionari è un metodo di selezione che ha sempre dimostrato nella pratica una certa affidabilità, validata anche da diversi studi accademici. Esistono diversi modi per analizzare la forza relativa. Da parte mia utilizzo il modello Levy, opportunamente modificato per studiare gli indici azionari nel lungo termine. Uno dei modelli da me sviluppati studia i movimenti mensili dei principali settori azionari americani, utilizzando come benchmark di confronto gli undici settori principali replicati con gli ETF Spider e il relativo indice S&P 500.

I risultati sono grezzi e non filtrati, ma ci danno comunque una indicazione dei settori più interessanti da seguire in un determinato periodo.

Da agosto 2018, il settore che ha avuto mediamente la maggior forza relativa, è stato quello tecnologico. Ma ad inizio del 2022, ha cominciato a predominare il settore relativo all’energia, per lo più rappresentato dalle aziende che lavorano nel campo dell’energia fossile.

Nel grafico 1, sono rappresentati i ranking storici dei due settori oggetto dell’articolo. Più alto è il numero di ranking, più forte è quel settore rispetto a tutti gli altri. Possiamo notare che negli ultimi cinque mesi, il settore tecnologico e quello energetico si sono alternati, con una predominanza per gli ultimi tre mesi, del settore energetico.

20230909 01 relative strength ranking of XLK and XLE

Gli ETF spider sono relativi al mercato azionario americano. Per avere una visione globale dobbiamo spostarci sugli indici MSCI World. Se andiamo a valutare la forza relativa dell’indice MSCI World Energy, confrontato con l’indice MSCI World Technology su un grafico di lungo periodo, possiamo fare una serie di considerazioni piuttosto interessanti. Nel grafico 2 abbiamo il ratio di forza relativa in questione, a partire dal 2007. Possiamo notare che il comparto dell’energia fossile è finito in bear market nel 2008. Nel 2020 abbiamo avuto una inversione del trend, una rottura di una resistenza importante ad inizio del 2022, ed ora siamo in una zona di consolidamento.

20230909 02 long term relative strength ratio of MSCI World Energy

Nel grafico 3 abbiamo i dati di prezzo settimanale dell’indice MSCI World Energy. Possiamo notare che dal 2020 l’indice si muove con minimi crescenti. A partire dal terzo trimestre del 2022 si è formato un triangolo simmetrico che è stato rotto in maniera marginale proprio dalla candela dell’ultima settimana. Gli oscillatori (Macd e RSI), sono orientati verso l’alto. Però c’è un fattore che indica di procedere con una certa cautela: il triangolo simmetrico che si è formato ha una lunghezza eccessiva, che denota da una parte una resilienza dei prezzi, ma dall’altra una certa debolezza nella direzionalità del prezzo.

20230909 03 MSCI World Energy weekly-data

Nel grafico 4, se guardiamo ai dati mensili dal 2018, possiamo notare che la candela mensile che si sta formando è proprio a cavallo della media mobile a 12 mesi. Al momento ci troviamo di fronte ad un movimento di recupero del trend dopo la caduta dei prezzi avvenuta a fine 2022. A conferma della cautela espressa precedentemente, abbiamo il Macd che è stato negli ultimi mesi piuttosto piatto e che deve ancora confermare un cross positivo della signal line.  Dovremo pertanto verificare con le prossime chiusure mensili se la forza relativa porterà ad una accelerazione dei livelli di prezzo, oppure se si tratta di un consolidamento in un trend laterale di ampio respiro delimitato dalle due linee rosse tratteggiate.

20230909 04 MSCI World Energy monthly-data

In sintesi, i dati attuali di medio termine dei livelli di forza relativa sui settori azionari ci suggeriscono di osservare i settori della tecnologia e dell’energia fossile. Questo secondo settore ha avuto una inversione di forza relativa di lungo termine nel 2020. Bisogna ora valutare, a livello di prezzo, se avremo delle performances importanti o meno rispetto agli altri settori. Anche se il settore dell’energia fossile è il più lontano dalle logiche di sostenibilità ESG, dobbiamo ricordare che la transizione all’energia verde dovrà passare proprio attraverso l’uso dell’energia sporca. La Norvegia, ad esempio, paese all’avanguardia nelle energie rinnovabili, ha la sua prima fonte di ricchezza nei giacimenti di petrolio e gas (il 14% del Pil e il 40% delle esportazioni), a cui non intende rinunciare: già nel 2021 nel programma a quattro anni a guida laburista, non c’era traccia di un passo indietro sulle controverse trivellazioni nel Baltico. I politici norvegesi sono convinti che si debba dare tempo all’industria di trasformarsi, e sono ampiamente d’accordo sul fatto che la produzione dovrebbe continuare oltre il 2050, sostenendo che la transizione verde richiederà tempo e che i proventi del petrolio possono aiutare a finanziarla.

About the author

Mario Guffanti

Mario Valentino Guffanti is a board member and Head of the Lugano Chapter. He is a financial advisor, technical analyst and researcher based in Milan, Italy. As an author of technical articles and lecturer as well as instructor in technical analysis courses in Switzerland, he is also dedicated to financial coaching through NLP techniques (neuro-linguistic programming).

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